Pantondo

Romanzi e diari privati ​​raccontano come, nella Firenze di Lorenzo de'Medici, personaggi illustri come Michelangelo Buonarroti e Giorgio Vasari, o umili cittadini, usavano mangiare per Ognissanti, il pane condito, secondo una tradizione che risale al Medioevo. Un pane speciale nato, sembra, nelle abbazie benedettine che abbinava al semplice alimento il significato spirituale dovuto agli ingredienti utilizzati.

Divenne ben presto il pane dei pellegrini in quanto donava contemporaneamente sostegno spirituale e fisico grazie al "condimento" di miele, mandorla e spezie. 

Descrizione

Conf.

Prezzo

Pantondo 1 x gr. 400 € 5,60

Il Pantondo è nato dalla collaborazione tra un gruppo di studiosi del Medioevo e il Biscottificio Belli, con l'idea di realizzare un prodotto dolciario antico mediante l'uso fedele dalle istruzioni di una ricetta del XII secolo.

 

Nel XII secolo l'Italia era molto legata al commercio di spezie, molti mercanti riportavano ingredienti insoliti e meravigliosi dall'oriente. Le città brulicavano di negozi specializzati di queste spezie, dove sapienti cuochi sperimentavano piatti innovativi per accaparrasi le grazie di nobili e clericali.

Sembra proprio che questo " pane speciale " abbia avuto origine nelle grandi abbazie benedettine del centro-nord. Data l'origine e l'utilizzo di determinati ingredienti, il Pantondo, racchiude in se una miriade di riferimenti simbolici come il miele, cibo degli dei e simbolo di predicazione di Dio, e la mandorla bianca, simbolo di purezza. Il pane condito non era quindi un semplice alimento, ma una sorta di strumento di meditazione che accompagnava spesso il pellegrino o il viaggiatore durante il suo viaggio, fornendogli un prodotto a lunga conservazio e una metafora dolce del suo cammino spirituale. Fu così che il viandante che si prepara ad attraversare l'Appennino tra Toscana e Romagna tra il XIII e il XIV secolo , si trova spesso in tasca il Pantondo, la ricetta per il quale è stato ricreato dalle tradizioni documentate dei monasteri benedettini.

Molte difficoltà sono state incontrate nella realizzazione della ricetta stessa, in quanto a quei tempi non usavano indicare il metodo di lavorazione o le dosi, ma indicavano sommariamente gli ingredientiper la preparazione.

 

Gli sforzi degli storici sono stati evidenti nello studio e l'analisi dei manoscritti del periodo per riprodurre quanto più fedelmente una sorta di ricetta. Successivamente un numero considerevole di prove sono state effettuate per stimare le proporzioni, soprattutto per le spezie, e la ricerca della migliore lievitazione, fondamentale per questo prodotto.

 

Durante questa fase l'esperienza nell'utilizzo del lievito madre è stata fondamentale per raggiungere un risultato soddisfacente, ed infine la mano è stata una scelta obbligata, data la natura storica del prodotto.

 

Ingredienti: farina, zucchero, cioccolato, uova, burro, miele, uvetta sultanina, canditi, pepe, cannella, zenzero, proteine del latte, sale.